Ai consumatori piace il pesce allevato con gli insetti
Ottobre 26, 2023Mangimi con farina di insetti, sono sicuri? Sì, i dati Acquainnova
Ottobre 26, 2023Fra gli effetti secondari dei risultati del progetto Acquainnova c’è senza dubbio l’impatto che l’introduzione delle farine di insetti potrebbero avere sull’ecosistema industriale dell’acquacoltura. In un momento di forte cambiamento dei consumi, in cui la sostenibilità ambientale gioca un ruolo fondamentale nella scelta del cliente finale, la competitività dei processi produttivi infatti si gioca sul rapporto fra costi e benefici. Per calcolarlo, l’Università degli Studi di Udine e l’Università Ca’ Foscari di Venezia hanno realizzato due studi ben precisi: uno sulla fattibilità dell’introduzione delle farine di insetti all’interno del ciclo produttivo dell’allevamento ittico; l’altro sull’impronta ambientale di questa transizione.
La gestione dei costi (e dei prezzi) è la priorità per i produttori
Grazie alla collaborazione di 28 aziende dell’acquacultura (su un bacino potenziale di 3.700 aziende operanti a livello italiano) associate ad Api – Associazione piscicoltori italiani, l’Università degli Studi di Udine ha cercato di individuare un sentiero preciso all’interno del quale analizzare il rapporto costi-benefici dell’introduzione di farine di insetti nel ciclo produttivo. Lo studio ha messo in evidenza driver e barriere per l’adozione di questo tipo di prodotti, sia come ingredienti per la formulazione di mangimi innovativi sia come parte integrante della dieta somministrata quotidianamente alle specie allevate. Lato aziendale, si è evidenziata una elevata propensione al loro utilizzo (78% del campione favorevole) che, tuttavia, non nascondono alcuni interrogativi. Su tutti: la questione della reperibilità delle farine di insetto o dei mangimi con farine di insetto e il maggiore costo che deriva da questa, per il momento, scarsa offerta. Un gap che, tuttavia, si trasforma in possibilità non appena si sposta la lente di ingrandimento sulla risposta dei consumatori.
Utilizzando come base un campione di 2.500 intervistati che, almeno una volta alla settimana, consumano pesce allevato, è emerso che il 25% sarebbe disposto a spendere fino al 10% in più per acquistare un pesce allevato con farine di insetto per sostenere gli effetti di mitigamento dell’impatto ambientale della produzione di pesce stesso. Un rilevazione che, di fatto, rischiara il timore da parte dei produttori ittici che il consumatore sia riluttante ad accettare questa transizione produttiva.
Lo strumento del PEF
A tendere, quindi, diventa essenziale riuscire a calcolare in profondità questo minor impatto ambientale percepito nel ricorso ai mangimi che utilizzano ingredienti alternativi come la farina di insetti. Una soluzione, come proposto dallo studio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è quella di applicare il PEF (Product Environmental Footprint). Si tratta di una metodologia per quantificare gli impatti ambientali di prodotti, beni o servizi che considera tutto il ciclo di vita: dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, fino alla distribuzione, al consumo e allo smaltimento. Per realizzare questa misura, però, è necessario gettare le basi per un confronto omogeneo e trasparenti fra dati che vanno normalizzati e ponderati. Un’attività che è stata svolta, almeno in parte, per le attività relative al progetto Acquinnova facendo riferimento a 16 parametri distinti utilizzati per costruire l’impronta ambientale del pesce allevato. In sintesi, lo schema di valutazione ha evidenziato come la sostituzione di parte degli ingredienti presenti nei mangimi commerciali con farine di insetto riduce l’impatto ambientale dell’allevamento. Giungere a una sorta di certificazione o etichettatura basata sul PEF, quindi, potrebbe rappresentare l’assist per colmare il gap esistente fra i maggiori costi per i produttori e la richiesta di un sovrapprezzo per l’acquisto da parte dei clienti finali rendendo competitivi sul mercato i prodotti di acquacoltura allevati con mangimi a base di farina di insetti.